SAFEGUARDING MODELLO ORGANIZZATIVO
MODELLO ORGANIZZATIVO E DI CONTROLLO PER LAPREVENZIONE E IL CONTRASTO DEI FENOMENI DI ABUSO,VIOLENZA E DISCRIMINAZIONE SU TESSERATIApprovato dalla Associazione A.S.D. C ALCIO LEINI con Delibera del 17 dicembre 2024
TITOLO I – DISPOSIZIONI GENERALIArt. 1 – Finalità1. La Associazione Sportiva Dilettantistica CALCIO LEINI,affiliata alla FIGC-LND preso atto di quanto deliberato- dalla Giunta Nazionale del C.O.N.I., con la Delibera n. 255 del 25 luglio 2023;- dall’ “Osservatorio Permanente del CONI per le Politiche di Safeguarding”, nei “Principifondamentali”;- dalla Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC), con il Comunicato n. 87/A del 31 agosto 2023- dalla Lega Nazionale Dilettanti (FIGC-LND), con il Comunicato n. 118 del 31 agosto 2023afferma e promuove il diritto di tutti i Tesserati che partecipano all’attività della AssociazioneCALCIO LEINI di essere considerate/i e trattate/i con pari rispetto e dignità.2. A tal fine, adotta il presente Modello, contenente misure idonee a prevenire e contrastare qualsiasicondotta discriminatoria, di abuso, sopraffazione e/o sopruso, in ogni ambito, incluse quelle fondate suorigine etnica, religione, età, genere, identità di genere, orientamento sessuale, status sociale, disabilità,convinzioni personali e prestazioni sportive.3. Il Modello è adottato nel rispetto delle disposizioni di cui agli artt. 33 comma 6 D.Lgs. 28 febbraio2021 n. 36, e 16 D.Lgs. 28 febbraio 2021 n. 39, delle Linee guida FIGC-LND, delle prescrizioni delloStatuto e del Codice di Giustizia Sportiva della FIGC.4. Il Modello disciplina:a) le modalità di prevenzione e gestione del rischio in relazione ai fenomeni di abusi, violenze ediscriminazioni;b) i protocolli di contenimento del rischio stesso e la gestione delle segnalazioni, c) gli obblighi informativiin materia;c) le procedure per la nomina del “Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni” di cui agli artt.8 e segg. (da qui il “Responsabile”) precisandone i requisiti e le funzioni.5. Il Modello garantisce al Responsabile di cui agli artt. 8 e segg., alla Commissione federale responsabiledelle politiche di safeguarding, nonché alla Procura Federale, se e quando competente, l’accesso alleinformazioni e alle strutture sportive, anche mediante audizioni e ispezioni senza preavviso, favorendo lacollaborazionei dei tesserati e di tutti coloro che partecipano con qualsiasi funzione o titolo all’attivitàsportiva.Art. 2 – Ambito di applicazione1. Il Modello si applica a tutti i tesserati della Associazione CALCIO LEINI, siano essimaggiorenni o minorenni.22. Ai fini del Modello, assumono rilievo le condotte, rilevanti ai sensi dell’art. 3, tenute nell’ambitodell’attività dell’Ente, ivi compreso lo svolgimento della pratica sportiva, in ogni forma e/o modalità equindi, a titolo esemplificativo ma non esaustivo: a) direttamente o per interposta persona; b) tramitemodalità telematiche, sul web e attraverso messaggi, e-mail, social network e blog.Art. 3 – Comportamenti rilevanti1. Costituiscono comportamenti rilevanti ai fini del Modello:a) l’abuso psicologico;b) l’abuso fisico;c) la molestia sessuale;d) l’abuso sessuale;e) la negligenza;f) l’incuria;g) l’abuso di matrice religiosa;h) il bullismo, il cyberbullismo:i) i comportamenti discriminatori.2. A tal fine, vengono considerati:a) per “abuso psicologico”, qualunque atto indesiderato, tra cui la mancanza di rispetto, il confinamento,la sopraffazione, l’isolamento o qualsiasi altro trattamento che possa incidere sul senso di identità, dignitàe autostima, ovvero tale da intimidire, turbare o alterare la serenità del tesserato, anche se perpetratoattraverso l’utilizzo di strumenti digitali;b) per “abuso fisico”, qualunque condotta consumata o tentata (tra cui botte, pugni, percosse,soffocamento, schiaffi, calci o lancio di oggetti), che sia in grado, in senso realeo potenziale, di procurare direttamente o indirettamente un danno alla salute, un trauma, lesioni fisicheo che danneggi lo sviluppo psico-fisico del minore tanto da compromettergli una sana e serena crescita.Tali atti possono anche consistere nell’indurre un tesserato a svolgere (al fine di una migliore performancesportiva) un’attività fisica inappropriata come il somministrare carichi di allenamento inadeguati in baseall’età, genere, struttura e capacità fisica oppure forzare ad allenarsi atleti ammalati, infortunati ocomunque doloranti, nonché nell’uso improprio, eccessivo, illecito o arbitrario di strumenti sportivi. Inquest’ambito rientrano anche quei comportamenti che favoriscono il consumo di alcool, di sostanzecomunque vietate da norme vigenti o le pratiche di doping;c) per “molestia sessuale”, qualunque atto o comportamento indesiderato e non gradito di naturasessuale, sia esso verbale, non verbale o fisico che comporti una grave noia, fastidio o disturbo. Tali attio comportamenti possono anche consistere nell’assumere un linguaggio del corpo inappropriato, nelrivolgere osservazioni o allusioni sessualmente esplicite, nonché richieste indesiderate o non graditeaventi connotazione sessuale, ovvero telefonate, messaggi, lettere od ogni altra forma di comunicazionea contenuto sessuale, anche con effetto intimidatorio, degradante o umiliante;d) per “abuso sessuale”, qualsiasi comportamento o condotta avente connotazione sessuale, senzacontatto, o con contatto e considerata non desiderata, o il cui consenso è costretto, manipolato, non datoo negato. Può consistere anche nel costringere un tesserato a porre in essere condotte sessualiinappropriate o indesiderate, o nell’osservare il tesserato in condizioni e contesti non appropriati;e) per “negligenza”, il mancato intervento di un dirigente, tecnico o qualsiasi tesserato, anche in ragionedei doveri che derivano dal suo ruolo, il quale, presa conoscenza di uno degli eventi, o comportamento,o condotta, o atto di cui al presente documento, omette di intervenire causando un danno, permettendo3che venga causato un danno o creando un pericolo imminente di danno. Può consistere anche nelpersistente e sistematico disinteresse, ovvero trascuratezza, dei bisogni fisici e/o psicologici del tesserato;f) per “incuria”, la mancata soddisfazione delle necessità fondamentali a livello fisico, medico, educativoed emotivo;g) per “abuso di matrice religiosa”, l’impedimento, il condizionamento o la limitazione del diritto diprofessare liberamente la propria fede religiosa e di esercitarne in privato o in pubblico il culto purchénon si tratti di riti contrari al buon costume;h) per “bullismo, cyberbullismo”, qualsiasi comportamento offensivo e/o aggressivo che un singoloindividuo o più soggetti possono mettere in atto, personalmente, attraverso i social network o altristrumenti di comunicazione, sia in maniera isolata, sia ripetutamente nel corso del tempo, ai danni di unoo più tesserati con lo scopo di esercitare un potere o un dominio sul tesserato. Possono anche consisterein comportamenti di prevaricazione e sopraffazione ripetuti e atti ad intimidire o turbare un tesserato chedeterminano una condizione di disagio, insicurezza, paura, esclusione o isolamento (tra cui umiliazioni,critiche riguardanti l’aspetto fisico, minacce verbali, anche in relazione alla performance sportiva,diffusione di notizie infondate, minacce di ripercussioni fisiche o di danneggiamento di oggetti possedutidalla vittima).i) per “comportamenti discriminatori”, qualsiasi comportamento finalizzato a conseguire un effettodiscriminatorio basato su etnia, colore, caratteristiche fisiche, genere, status social-economico, prestazionisportive e capacità atletiche, religione, convinzioni personali, disabilità, età o orientamento sessuale.Art. 4 - Doveri e obblighi dei tesserati1. i tesserati dell’Associazione hanno l’obbligo di:a) comportarsi secondo lealtà, probità e correttezza nello svolgimento di ogni attività connessa o collegataall’ambito sportivo e tenere una condotta improntata al rispetto nei confronti degli altri tesserati;b) astenersi dall’utilizzo di un linguaggio, anche corporeo, inappropriato o allusivo, anche in situazioniludiche, per gioco o per scherzo;c) garantire la sicurezza e la salute degli altri tesserati, impegnandosi a creare e a mantenere un ambientesano, sicuro e inclusivo;d) impegnarsi nell’educazione e nella formazione della pratica sportiva sana, supportando gli altri tesseratinei percorsi educativi e formativi;e) impegnarsi a creare, mantenere e promuovere un equilibrio sano tra ambito personale e sportivo,valorizzando anche i profili ludici, relazionali e sociali dell’attività sportiva;f) instaurare un rapporto equilibrato con coloro che esercitano la responsabilità genitoriale o i soggetticui è affidata la cura degli atleti ovvero loro delegati;g) prevenire e disincentivare dispute, contrasti e dissidi anche mediante l’utilizzo di una comunicazionesana, efficace e costruttiva;h) affrontare in modo proattivo comportamenti offensivi, manipolativi, minacciosi o aggressivi;i) collaborare con gli altri tesserati nella prevenzione, nel contrasto e nella repressione di abusi, violenzee discriminazioni (individuali o collettivi);j) segnalare senza indugio al Responsabile di cui agli artt. 8 e segg. situazioni, anche potenziali, cheespongano sé o altri a pregiudizio, pericolo, timore o disagio.4Art. 5 – Doveri e obblighi degli amministratori e dei dirigenti.1. Il Consiglio Direttivo, gli amministratori, i dirigenti delegati dell’Associazione, nellosvolgimento delle attività dell’Ente, ivi incluse quelle sportive, sono tenuti a:a) riservare ad ogni Tesserato adeguati livelli di impegno, rispetto e dignità;b) prestare la dovuta attenzione ad eventuali situazioni di disagio, percepite o conosciute ancheindirettamente, con particolare attenzione a circostanze che riguardino minorenni, segnalando, in tal casoe senza ritardo, la circostanza al Responsabile di cui agli artt. 8 e segg.;c) disporre e verificare che l’attività sportiva si svolga nel rispetto dello sviluppo fisico, sportivo edemotivo del tesserato, tenendo in considerazione anche interessi e bisogni dello stesso;d) disporre adeguati e periodici controlli affinché nei locali destinati a spogliatoi e servizi igienici siagarantita l’assoluta riservatezza;e) porre attenzione, in occasione delle trasferte, a soluzioni logistiche atte a prevenire situazioni di disagioe/o comportamenti inappropriati. In caso di atleti minorenni, sono da adottare maggiori cautele e devonoessere acquisiste tutte le autorizzazioni scritte da parte di chi esercita la responsabilità genitoriale;f) predisporre idonee azioni di sensibilizzazione e controllo per prevenire le condotte descritte all’art. 3;g) comunicare formalmente ai tesserati, in modo chiaro e secondo le modalità ritenute più efficaci, chegli apprezzamenti, i commenti e le valutazioni che non siano strettamente inerenti alla prestazionesportiva e compresi tra quelli indicati dal Modello possono essere lesivi della dignità, del decoro e dellasensibilità della persona e costituire illecito disciplinare.Art. 6 - Doveri e obblighi dei dirigenti sportivi e tecnici.1. I direttori sportivi, i direttori tecnici, gli allenatori e gli istruttori hanno l’obbligo di:a) agire per prevenire e contrastare ogni forma di abuso, violenza e discriminazione;b) astenersi da qualsiasi abuso o uso improprio della propria posizione di fiducia, potere o influenza neiconfronti dei tesserati, specie se minori;c) contribuire alla formazione e alla crescita armonica dei tesserati, in particolare se minori;d) evitare ogni contatto fisico non necessario con i tesserati, in particolare se minori;e) promuovere un rapporto tra tesserati improntato al rispetto e alla collaborazione, prevenendosituazioni disfunzionali, che creino, anche mediante manipolazione, uno stato di soggezione, pericolo otimore;f) astenersi dal creare situazioni di intimità con il tesserato minore;g) porre in essere, in occasione delle trasferte, soluzioni logistiche atte a prevenire situazioni di disagioe/o comportamenti inappropriati, coinvolgendo nelle scelte coloro che esercitano la responsabilitàgenitoriale o i soggetti cui è affidata la loro cura ovvero loro delegati;h) comunicare e condividere con il tesserato minore gli obiettivi educativi e formativi,illustrando le modalità con cui si intendono perseguire tali obiettivi e coinvolgendo nellescelte coloro che esercitano la responsabilità genitoriale o i soggetti cui è affidata la lorocura ovvero loro delegati;i) astenersi da comunicazioni e contatti di natura intima con il tesserato minore, anche mediante socialnetwork;j) interrompere senza indugio ogni contatto con il tesserato minore qualora si riscontrino situazioni diansia, timore o disagio derivanti dalla propria condotta, attivando il Responsabile di cui agli artt. 8 e segg.;5k) impiegare le necessarie competenze professionali nell’eventuale programmazione e/o gestione diregimi alimentari in ambito sportivo;l) segnalare tempestivamente eventuali indicatori di disturbi alimentari degli atleti loro affidati;m) dichiarare cause di incompatibilità e conflitti di interesse;n) sostenere i valori dello sport, altresì educando al ripudio di sostanze o metodi vietati per alterare leprestazioni sportive dei tesserati;o) conoscere, informarsi e aggiornarsi con continuità sulle politiche di safeguarding, sulle misure diprevenzione e contrasto agli abusi, violenze e discriminazioni, nonché sulle più moderne metodologie diformazione e comunicazione in ambito sportivo;p) segnalare senza indugio al Responsabile di cui agli artt. 8 e segg. situazioni, anche potenziali, cheespongano sé o altri a pericolo o pregiudizioArt. 7. Diritti, doveri e obblighi degli atleti1. Gli atleti hanno l’obbligo di:a) rispettare il principio di solidarietà tra atleti, favorendo assistenza e sostegno reciproco;b) comunicare le proprie aspirazioni ai dirigenti sportivi e ai tecnici e valutare in spirito di collaborazionele proposte circa gli obiettivi educativi e formativi e le modalità di raggiungimento di tali obiettivi, anchecon il supporto di coloro che esercitano la responsabilità genitoriale o dei soggetti cui è affidata la lorocura, eventualmente confrontandosi con gli altri atleti;c) comunicare a dirigenti sportivi e tecnici situazioni di ansia, timore o disagio che riguardino sé o altri;d) prevenire, evitare e segnalare situazioni disfunzionali che creino, anche mediante manipolazione, unostato di soggezione, pericolo o timore negli altri atleti;e) rispettare e tutelare la dignità, la salute e il benessere degli altri atleti e, più in generale, di tutti i soggetticoinvolti nelle attività sportive;f) rispettare la funzione educativa e formativa dei dirigenti sportivi e dei tecnici;g) mantenere rapporti improntati al rispetto con gli altri atleti e con ogni soggetto comunque coinvoltonelle attività sportive;TITOLO II – NOMINA E FUNZIONI DEL RESPONSABILE CONTRO ABUSI,VIOLENZE E DISCRIMINAZIONI (IL “RESPONSABILE”)Art. 8 – Nomina del Responsabile1. Il Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni è nominato dal Consiglio direttivoscelto tra i tesserati dotati di competenza specifica, autonomia e indipendenza.2. Il Responsabile ha competenza esclusivamente per la prevenzione del rischio di abusi futuri nonché,limitatamente all’adozione di misure di quick response, per la rimozione di pericoli e abusi presenti. In ognicaso, la competenza per la repressione delle condotte illecite spetta, oltre che agli organi disciplinari internidell’Ente, alla Procura Federale per la fase delle indagini e successivamente, in caso di deferimento, agliOrgani di Giustizia Sportiva.6Art. 9 – Funzioni e facoltà del Responsabile1. Il Responsabile riceve, con le modalità di cui alle disposizioni del Modello, le segnalazioni relative allecondotte di cui all’art. 3 e alla mancata osservanza delle prescrizioni previste agli artt. 4,5 e 6 assumendole conseguenti iniziative.2. Il Responsabile ha competenza per la verifica di situazioni di rischio di abusi o abusi in corso nonchéper le complementari azioni di prevenzione del rischio. In particolare, il Responsabile:a) vigila sull’adozione e sull’aggiornamento da parte della Associazione del Modello organizzativoe di controllo dell’attività sportiva e del Codice di condotta, segnalando le violazioni dei predetti obblighial Segretario dell’Ente, nonché all’Ufficio del Procuratore federale per i provvedimenti di competenza;b) adotta le opportune iniziative per prevenire e contrastare ogni forma di abuso, violenza ediscriminazione di cui al precedente art. 1, comma 1;c) segnala agli organi competenti eventuali le condotte rilevanti di cui all’art. 3;d) comunica agli esercenti la potestà genitoriale le condotte rilevanti di cui all’art. 3 in danno di minori;d) svolge ogni altra funzione attribuitagli dalla Associazione/Società.3. Il Responsabile ha facoltà altresì di:a) invitare ad audizione ogni soggetto anche non tesserato che ritenga utile ai fini del procedimento;b) richiedere relazioni o chiarimenti scritti a dirigenti e tecnici dell’Ente;c) acquisire e/o chiedere l’esibizione a ogni tesserato di elementi utili al fascicolo;d) effettuare o richiedere ispezioni;e) presenziare senza darne alcun preavviso e informazione ad eventi, gare, manifestazioni, allenamenti ecorsi a cui partecipa l’Associazione, vigilando sul rispetto del Modello e agevolando la diffusione deiprincipi nello stesso contenuti;f) raccomandare l’adozione e l’attuazione di disposizioni di legge e/o delle disposizioni emanate dalCONI dalla FIGC e dalla LND nelle materie di cui al precedente art. 1;g) raccomandare l’adozione di misure e iniziative volte alla diffusione della cultura del safe sport;h) formulare raccomandazioni di quick response, anche provvisorie, nonché ogni altra raccomandazioneanche verso singoli tesserati;i) formulare al Consiglio Direttivo (o organo amministrativo) raccomandazioni per prevenire e/o evitareil ripetersi di pericoli o abusi nel futuro.4. Il Responsabile redige annualmente una relazione illustrativa che sottopone al Consiglio Direttivo (oorgano amministrativo), nella quale indica il numero di segnalazioni complessivamente pervenute, i casirilevanti per diretta conoscenza nello svolgimento del proprio incarico, le iniziative assunte e da assumere.Art. 10 – Rapporti con l’organizzazione centrale1. La Associazione garantisce ogni valido supporto alle attività del Responsabile per il tramitedella propria Segreteria ponendo a sua disposizione informazioni e documenti necessari o anche solo utilia quanto di sua competenza.2. Il Responsabile collabora con l’Ufficio del Procuratore Federale per il contrasto di qualsiasi praticadiscriminatoria, forma di abuso, sopraffazione e/o sopruso, a tal fine condividendo eventualmente leinformazioni rilevanti.3. Ferma la competenza del Responsabile esclusivamente per la rimozione di pericoli e abusi presenti ela prevenzione di futuri, se nel corso dell’espletamento delle proprie funzioni il Responsabile rinvengafatti rilevanti per l’accertamento di eventuali responsabilità in relazione ad abusi o altre violazionidisciplinari compiute trasmette senza indugio gli atti all’Ufficio del Procuratore federale per competenza.7TITOLO III – SEGNALAZIONIArt. 11 – Dovere di segnalazione1. I Tesserati che vengono a conoscenza di comportamenti rilevanti ai sensi dell’art. 3 e che coinvolgonouno o più Tesserati, anche minorenni, sono tenuti a darne immediata segnalazione al Responsabile.2. Il Responsabile, svolti i necessari accertamenti, procede senza indugio, qualora ricorrano indizi diillecito disciplinare, a inoltrare la segnalazione all’Ufficio del Procuratore Federale.3. Le segnalazioni possono essere scritte o orali. In quest’ultimo caso, il Responsabile provvederà allaloro verbalizzazione. Le segnalazioni dovranno contenere ogni circostanza nota al Segnalante, utile allaricostruzione del fatto ritenuto lesivo e all’individuazione dei soggetti coinvolti.Art. 12 – Tutela del Segnalante e whistleblowing1. La Associazione garantisce la riservatezza del Segnalante qualora espressamente richiesto. Lasegnalazione scritta e la verbalizzazione redatta dal Responsabile sono conservate, in carta o per supportoinformatico, dal Responsabile che ne curerà in ogni caso la riservatezza.2. Il Segnalante è consapevole che qualora dalla propria segnalazione e/o dichiarazione emerganoelementi di responsabilità disciplinare a carico di uno o più tesserati, egli potrà essere convocato a finiistruttori dagli organi disciplinari della Associazione dall’Ufficio della Procura federale e le suedichiarazioni potranno essere utilizzate nel conseguente giudizio disciplinare.3. La tutela della riservatezza del Segnalante non è garantita nei casi in cui sia evidente o accertata la suaresponsabilità per falsità, diffamazione o, comunque, per illeciti integrati mediante la segnalazione stessa.4. Al fine di favorire le segnalazioni anche di situazioni di abuso e pericolo attuale, è istituito il servizio diWhistleblowing sul sito internet della Associazione/Società in apposita collocazione di agevole accesso e,in ogni caso, con link alla relativa pagina accessibile dalla home page. È anche consentita la proceduracartacea con moduli da compilare disponibili presso la segreteria della società.5. Le segnalazioni pervenute ai sensi del comma precedente sono trasmesse dal Segretario della società alResponsabile e, da questi messe a disposizione dell’Ufficio del Procuratore Federale e degli Organidisciplinari dell’Ente eventualmente competenti in ragione del contenuto della segnalazione.6. Le segnalazioni anonime saranno prese in carico dal Responsabile solo qualora dalle stesse possano, inconcreto, ricavarsi gli estremi utili per l’individuazione di propria iniziativa di una notizia di illecitosportivo7. Il Segnalante non deve subire atti discriminatori o ritorsivi a seguito della segnalazione e qualora questisi verifichino dovrà prontamente informarne il Responsabile per quanto di sua competenza.Art. 13 – Condizioni di procedibilità1. Il Responsabile viene a conoscenza di fatti e circostanze rilevanti ai sensi dell’art. 3 nelle seguentimodalità:a) conoscenza diretta per avervi assistito personalmente;b) segnalazione scritta o orale;c) acquisizione di informazione anche dagli organi di stampa;d) conoscenza a seguito di ispezione;8e) ricezione di segnalazione scritta inviata alla società, anche per il tramite del servizio di Whistleblowing.Art. 14 – Natura degli illeciti1. Le violazioni di cui agli artt. 3, 4, 5, 6 del presente Modello costituiscono illecito disciplinare ai sensidel Codice di Giustizia Sportiva FIGC, ferma restando l’eventuale integrazione di illeciti di natura penale.TITOLO IV – INIZIATIVE E FORMAZIONE OBBLIGATORIAArt. 15 – Misure per la diffusione del Modello1. La Associazione garantisce la più ampia diffusione del Modello, dei relativi principi e delleSafeguarding Policy mediante pubblicazione sul proprio sito web; consegnati all’atto del tesseramento;mediante manifesti o altro materiale, affissi in bacheca sociale o messi a disposizione, a cura degliorganizzatori o dei dirigenti societari, e in ogni sede di svolgimento di attività sportiva (luogo di gara,luogo di allenamento); a mezzo chat Whatsapp nei gruppi delle singole compagini interne.2. La mancata divulgazione di quanto al precedente comma costituisce illecito disciplinare ed è segnalatosenza indugio al Responsabile e all’Ufficio del Procuratore Federale per i provvedimenti di competenza.Art. 16 – Formazione obbligatoria e seminari informativi1. Con cadenza annuale e comunque in occasione della formazione e dell’aggiornamento dei Tecnici, lasocietà organizza almeno un modulo di formazione, di durata non inferiore a quattro ore, sullaprevenzione e contrasto degli abusi di cui al Modello.2. I Dirigenti, i Tecnici, i Preparatori Atletici, lo Staff Medico e chiunque collabori direttamente con lasocietà nella gestione degli atleti sono tenuti a prendere parte ai percorsi formativi di cui al commaprecedente.Art. 17 – Conoscenza ed osservanza del Modello1. I tesserati sono tenuti a conoscere il contenuto del Modello, ad osservarlo e a contribuire ai fini daquesto perseguiti, anche per il tramite degli organi all’uopo preposti.2. Il Modello è pubblicato in apposita sezione del sito internet della società, affisso nella bacheca pressola sede societaria, consegnato all’atto del tesseramento unitamente al Codice di condotta. LaAssociazione/Società garantisce in ogni caso la massima diffusione e l’applicazione del Modello e dellesue prescrizioni.Art. 18 – Disposizioni finali e transitorie1. Il Modello entra in vigore il giorno successivo alla delibera di approvazione del Consiglio Direttivo (oOrgano amministrativo) della Associazione.***
La figura del Responsabile Safeguarding assume un ruolo centrale nelle organizzazioni sportive e sarà chiamata a garantire la sicurezza e il benessere dei minori e di prevenire e gestire casi di abuso, violenza e discriminazione.
Responsabile per il CALCIO LEINI' é SAPONE PASQUALE
Riferimento safeguarding@calcioleini.it
Leggi il codice condotta e il modello organizzativo
28 DICEMBRE
Nasce La figura del Responsabile Safeguarding assume un ruolo centrale nelle organizzazioni sportive e sarà chiamata a garantire la sicurezza e il benessere dei minori e di prevenire e gestire casi di abuso, violenza e discriminazione.
Responsabile per il CALCIO LEINI' é SAPONE PASQUALE
Riferimento safeguarding@calcioleini.it
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